capitale finanziario, individui contingenti; c’e aria di crisi

I signori della finanza, insieme a quei quattro imprenditori che sono
riusciti a sedersi nei consigli d'amministrazione delle banche
d'affari, hanno le redini del comando in questo paese. Hanno voglia  i
critici-critici di ieri e di oggi a sproloquiare cogli
operai-imprenditori che fanno di se stessi  i loro salariati e che
hanno tanti-tanti mezzi di poduzione virtuali…e infinite idee geniali
e poi ancora, hai voglia a chiacchierare, molto raffinatamente oltre
che di "autoimpiegantisi" sul nord-nord-est e le piccole imprese e i
distretti industriali ecc. ecc. Le piccole e micro e auto-imprese senza
capitale finanziario non se ne fanno nulla delle loro
idee-molto-innovative. Senza credito o il credito a tassi d'usura la
via giusta si puo' prendere solo al rovescio, verso il fallimento.. Poi
spero che i tanti superspecialisti ci verranno a spiegare come fanno le
piccole -medie-imprese e i geniali autoimpiegati ad accedere al mercato
finanziario. Certo si puo' sempre adottare la ricetta della Lega:
incassiamo il federalismo e dreniamo soldi pubblici alle piccole e
medie imprese che non hanno accesso al mercato finanziario…Nulla di
male; per par condicio, al sud coi soldi, debitamente ripuliti, della
'ndrangheta si puo' fare di meglio…(35-40-55 miliardi di euro?
escluso quelli gia' in circolazione nel mercato pulito).
Altro che
antipolitica! Piccole unita' produttive in crisi senza potere
contrattuale con le banche; vincoli finanziari internazionali e
precarieta' senza rete:
c'e spazio per tutto e tutti!: neopopulisti,
conservatori, tradizionalisti, neofascisti, servizi segreti, strategie
di qualsiasi tensione si voglia, partiti dell'ordine, nostalgici,
neomistici e stati di polizia continuata… Continua a leggere

Pubblicato in Generale | Commenti disabilitati su capitale finanziario, individui contingenti; c’e aria di crisi

la via finanziaria al socialismo e strategia della tensione

Il giorno della presentazione in consiglio dei ministri del "pacchetto sicurezza" e' il giorno dei pacchi alla Ganzer, ma anche quello della richiesta di ipercondanne per 25 imputati di "compartecipazione psichica" o "concorso morale" al G8 di Genova del 2001. Gli psycogiudici di turno hanno chiesto pene detentive per 225 anni complessivi a carico di 25 imputati…rei di aver evocato "devastazioni e saccheggi".
Chiediamo l'applicazione delle pene più severe previste dal legislatore perchè manifestazioni come quella avvenuta a Genova nel 2001 non accadano mai piu', ha detto nella sua requisitoria il pm Andrea Canciani…
Se le richieste dei pm dovessero essere accolte, non ci sarà spazio per pene "alternative al carcere" e le vittime di questo processo alle intenzioni portera' gli imputati dritti in galera. Mentre i 45 torturatori della caserma Bolzaneto godranno della prescrizione quale che sia la condanna e ugualmente indulto e prescrizione cancelleranno le eventuali pene comminate ai 29 agenti di polizia riconosciuti tra i responsabili del "massacro" alla Diaz.
Le cose, in effetti bisogna avere il coraggio di chiamarle col loro nome: anni di carcere per chi ha rubato delle lasagne e tre bottiglie di vino bianco e niente carcere per chi ha ridotto in fin di vita delle persone innocenti.
La giustizia e' cieca ma lo stato ci vede benissimo.
Chi ha bisogno di una nuova strategia della tensionein italia? Chi vuole militarizzare la vita sociale in questo paese? Chi manovra i servizi segreti? Chi sono gli utili idioti di turno?
Soprattutto chi sono gli azionisti di maggioranza di questo Stato?
L'oligarchia finanziaria: holding, banche, banche, banche, massoneria, mafia, partiti… Continua a leggere

Pubblicato in Generale | Commenti disabilitati su la via finanziaria al socialismo e strategia della tensione

l’informazione costa meno delle zucchine

Sono 12.500 i giornalisti contrattualizzati nelle più varie redazioni (dalla stampa a Internet, dalla tv alla radio), a fronte di circa 35.000 giornalisti in attività di cui più di ventimila senza tutele(…)
La miscela di nuove tecnologie e soggetti imprenditoriali stanno portando allo sconquasso le redazioni e i rapporti sindacali, creando un vasto pianeta di precari, sottopagati e mai pagati. [..] Centinaia e centinaia di giovani giornalisti e giornaliste sono trattati come novelli schiavi a 2 euro lorde a notizia.(…) Grandi gruppi, alcuni tra i principali gruppi editoriali italiani, pagano tra i 7 e i 10 euro lordi al pezzo in presenza di un trend positivo del mercato pubblicitario e a grossi ricavi dei principali quotidiani italiani e dei bilanci dei più importanti imprese dell’editoria(…)
"La situazione del settore dell’informazione è tale che può essere paragonata soltanto a quelle più marginali del mercato del lavoro, alcuni settori dell’agricoltura e dell’edilizia, dove le regole sono sistematicamente eluse e si fa ricorso a manodopera precaria, facilmente ricattabile e appetibile perché può sostituire quei lavoratori in grado di fare valere i propri diritti con altri che non ne hanno la forza o la possibilità"
"Giornalisti collaboratori pagati dai 5 ai 10 euro lordi ad articolo, nessuna tutela previdenziale e sanitaria, nessun diritto sindacale per migliaia di giovani e non giovani colleghi nel panorama editoriale del nostro Paese. Una situazione davvero insopportabile fatta di continui soprusi e pericolosi ricatti che minano alle fondamenta la libera informazione"
Questi sono alcuni dati contenuti in "Il libro bianco sul lavoro nero in Italia, Storie di violazioni e soprusi nel mondo dell'informazione" (-Renzo Santelli Federazione Nazionale della Stampa Italiana). Alla presentazione del libro il sottosegretario Ricardo Franco Levi, in rappresentanza del governo, ha risposto che il tema dei contratti irregolari e del precariato nel settore potrebbe essere inserito nella proposta complessiva di riordino dll'editoria che verrà presentata dall’esecutivo…Appunto…
Il presidente della Camera-Fauto Bertinotti- ha auspicato che «la prossima legge annunciata dal governo non parta solo dall’impresa editoriale, ma dalla parità dei due fattori: l’impresa e il lavoro(…) in seguito ha aggiunto: ''in settori particolarmente esposti come l'editoria, il precariato diventa anche una manomissione pericolosa della possibilità di esercitare con spirito critico la ricerca della verità."

Il 12 ottobre scorso è stata formalmente approvato dal Consiglio dei Ministri un disegno di legge (DDL)il testo unico sul riordino della legislazione nel settore editoria quotidiana, periodica e libraria. In esso si ordina, in nome della salvaguardia del pluralismo e dell'art.21 della costituzione che:
http://www.governo.it/Presidenza/DIE/doc/ddl_editoria_11_10_07.pdf Continua a leggere

Pubblicato in Generale | Commenti disabilitati su l’informazione costa meno delle zucchine

Il lavoro e’ sempre a vita e’ il reddito che e’ intermittente

Io domino perché mi muovo veloce,, sono fluido, elusivo, disimpegnato. Forse sono un po’ più furbo che intelligente; insomma, sono un uomo moderno. Ma
talmente moderno che sono convinto che la società non esiste!
E se esiste, non me ne frega niente.

Mio padre aveva un lavoro
Col suo lavoro si sentiva sicuro
Peccato che non si sia accorto
Che stava arrivando arrivando il futuro.

Mio padre aveva un lavoro
Lavorava anche peggio di un mulo
Peccato che non si sia accorto
Che stava iniziando a sentirsi un po’solo.
Mio nonno era un tipo un po’ strano
Andava sempre un po’ avanti e un po’ indietro
Eh per forza ha passato la vita
Ha passato la vita a tirare l’aratro
Mentre io ho capito un po’ prima
Come vanno le cose del mondo
Del resto lo dicono tutti
Che chi nasce a galla non tocca mai il fondo

Sono l’uomo flessibile
Ho un riflesso incredibile
Sono l’uomo invisibile
Ho un pensiero infallibile

E ho una vita invidiabile
Va bè che tutto è opinabile
Mia moglie è sempre introvabile
E anche mio figlio è un po’ instabile

E adesso che ci penso bene
in tutta questa flessibilità
mi sembra che manchi qualcosa
Ma non so che cosa che cosa sarà
E adesso che ci penso bene
In tutta questa flessibilità
Può darsi che manchi qualcosa
Quel mezzo centimetro di felicità.

Mia nonna si alzava alle cinque
Non aveva problemi di sonno
Andava un po’ avanti e un po’ indietro
Per forza doveva seguire mio nonno.
Mia nonna aveva un pensiero
Di fare qualche volta all’amore
Ma mio nonno col suo avanti e indietro
Aveva un problema, un problema di cuore.
Mia madre faceva la madre
Una madre discreta ed attenta
Purtroppo ero troppo impegnato
Per riuscire a capire se è morta contenta.

Perché Io ho capito un po’ prima
Come vanno le cose del mondo
Del resto lo dicono tutti
Che chi nasce a galla non muore mai in fondo.

Sono l’uomo flessibile
Ho un riflesso incredibile
Sono l’uomo invisibile
Ho un pensiero infallibile
Ho una vita invidiabile
Va bè che tutto è opinabile
Anche l’amante è introvabile
Mio figlio è sempre più instabile

E adesso che ci penso bene
in tutta questa flessibilità
Può darsi che manchi qualcosa
Ma non so che cosa che cosa sarà
E adesso che ci penso bene
In tutta questa flessibilità
Mi sembra che manchi qualcosa
Quel mezzo chilometro di felicità.

Sono l’uomo flessibile ah!

Claudio Fava-L'uomo Flessibile-2006

Dopo che hanno tentato, qualche volta riuscendoci, di farci credere che le nuove tecnologie digitali avrebbero posto rimedio agli squilibri sociali ed economici inaugurando una nuova eta' dell'oro, ora l'unica vera trasformazione indotta dalle macchine informatiche che abbiamo potuto constatare e' stata l'estensione dello sfruttamento per molti e la concentrazione della ricchezza per pochi.

Le macchine elettroniche si sono rivelate efficaci per rendere economicamente produttive le idee e per gestire e organizzare lavoro disperso, plurale, decomposto all'interno della societa'-mondo.
Concentrazione del Comando e atomizzazione degli sfruttati: dal punto di vista del padrone queste nuove macchine sono davvero intelligenti.

…flessibilita', precarieta', insicurezza e incertezza del reddito e percio', in una societa' fondata sul lavoro salariato, contingenza della vita.
Autonomia, creativita' ecc. queste erano le promesse del nuovo lavoro organizzato informaticamente e invece a parte un settore privilegiato di tecnoperai di mestiere, con un alto livello di professionalita' e con lavoro a contenuto "artigianale" (controllo sul ciclo del proprio fare), per il resto, cioe' la grande massa dei lavoratori quelle promesse si sono rivelate un'ideologia. Dietro la mistificazione non c'era l'autodeterminazione dei tempi di vita e dei ritmi di lavoro ma al contrario la rigida determinazione della vita da parte della produzione, delle imprese, del capitale.

Il potere del padrone e' ancora piu' rigido e piu' assoluto e indiscutibile di prima. Siamo contenti che le catene di montaggio siano finite al macero, grazie alle lotte della classe operaia, meno contenti del fatto che le nuove forme di organizzazione del lavoro innervate in tutta la societa' sono, in quanto a sfruttamento, piu' antiche della catena di montaggio fordista.
Cosi' nel furore utopistico del nuovo millennio ipetecnologico ci siamo incamminati dal lavoro ripetitivo, squalificato ecc. alla vita contingente nella certezza dello sfruttamento e nell'incertezza del reddito.
Partecipazione, responsabilita', creativita' del lavoro per un'élite di lavoratori superqualificati e precarieta' per la massa: le imprese scaricano la pressione competitiva del mercato mondiale sulla forza-lavoro: aumento spasmodico della produttivita' e riduzione dei costi…liberta' di licenziare a piacimento, liberta' assoluta di definire le condizioni dell'uso della forza-lavoro.

Continuita' dello sfruttamento, discontinuita' del reddito.
Lavoro creativo, lavoro di rete, lavoro cognitivo, lavoro immateriale e reddito immaginario…
Il lavoro e' sempre a vita e' il reddito che e' intermittente.
Tempo, energia, affettivita' al servizio del capitale in cambio dell'insicurezza permanente…

Precari a tempo indeterminato e stakanovisti della contingenza. In sostanza si tratta di un processo totale di espropriazione della vita.

Dinnanzi reazione operaia allo sfruttamento di fabbrica e al lavoro fordista il capitale ha tirato fuori dal cilindro la precarieta' e…, riconquistato questo rifiuto e questa reazione alla sua valorizzazione.
Chi vuole tornare indietro? Chi vuole restare qui?
E ancora chi vuole o vorrebbe fare dei precari e della precarieta' una nuova "identita' politica" piuttosto che costruire un processo di soggettivazione sociale?
Precari rappresentati o precari cooperanti su un nuovo terreno di lotta?
Autonomia o ancora e sempre solo la politica?
La mediazione?
i rappresentanti?
i dirigenti politici?
Il partito?
le massaie leniniste?
Un bel patto sugli sfigati da e per ex rivoluzionaristi critici-critici-ma-col-posto-fisso?

 

Pubblicato in Generale | Commenti disabilitati su Il lavoro e’ sempre a vita e’ il reddito che e’ intermittente

criminalita’ d’impresa

In effetti, riflettendoci sopra, senza pregiudizi ideologici anch'io sono preoccupato dell'aumento vertiginoso della criminalita'. Leggo il giornale e non mi sento piu' al sicuro:
Riciclaggio di denaro sporco, illeciti societari, corruzione, disatro ambientale, evasione fiscale, frodi, gestione del lavoro sommerso, …: La criminalita' economica e' in costante crescita e dunque anche noi, dobbiamo, con meno superficialita', occuparci della sicurezza; dobbiamo affrontare il tema della "sicurezza sociale" a viso aperto.

Cosa si sta' facendo contro il crimine imprenditoriale? Con quali mezzi si fa' la lotta alla "delinquenza delle classi superiori o dei colletti bianchi, cioè dei professionisti rispettabili o almeno rispettati …"?

"falsità di rendiconti finanziari di società, aggiotaggio in borsa, corruzione diretta o indiretta di pubblici ufficiali al fine di assicurarsi contratti e decisioni vantaggiose, falsità in pubblicità, frode nell'esercizio del commercio, appropriazione indebita e distrazione di fondi, frode fiscale, scorrettezze nelle curatele fallimentari e nella bancarotta" (1):
La criminalita' delle imprese e' orientata al profitto o l'orientamento al profitto e' la causa principale della criminalita' delle imprese?
Sutherland, emminente sociologo pensava che gli uomini d'affari e la grande impresa somigliano, anzi sono uguali ai ladri di professione, ma essi commettono reati e delinquono non perche' sono spinti dalla poverta' o perche' affetti da qualche particolare turba mentale ma semplicemente perche' apprendono questo comportamento come un qualsiasi altro comportamento socialmente conforme.Sono vittime della societa? Quali contromisure adottare? Trattamento penale o socializzazione forzata? Tolleranza zero o no? la pena deve essere solo repressiva o anche rieducativa? E' meglio prevenire o curare? La questione e' tutta ancora da approfondire…
Gli imprenditori e i capitalisti comunque, in base alle nuove strategie di controllo del crimine, dovrebbero essere trattati come un gruppo sociale selezionato sulla base del rischio che essi creano per la pubblica sicurezza verso cui dirigere con decisione la sorveglianza,la deterrenza…Dobbiamo prevenire il possibile manifestarsi di comportamenti indesiderati e nocivi per la pubblica sicurezza da parte questi soggetti socialmente pericolosi.

La "sinistra" sul tema della criminalita' economica fino ad oggi e' stata impreparata ed allarmistica. Noi elettori, si fa per dire, di sinistra ci chiediamo:
Il Pd inserirà nelle sue priorità la lotta alle criminalità economica-imprenditoriale garantendo l'assoluta estraneità d' ogni suo componente da contiguità con essa? La Cosa rossa (Sinistra democratica, Pdci, Prc, Verdi) farà di questo tema una delle basi portanti della costituente della nuova sinistra italiana?
La sicurezza, come si dice in giornalese, e' un tema scottante.

1-"La criminalità dei colletti bianchi e altri scritti"(1940), E.H. Sutherland

Pubblicato in Generale | Commenti disabilitati su criminalita’ d’impresa

l’insetticida

La consolazione generale che le cose potrebbero andare anche peggio,
diventa un verdetto di condanna. Nel regno che sta' tra la vita e la
morte, dove non e' nemmeno piu' possibile soffrire, la differenza
tra segatura e sabbia diventa una differenza universale: la segatura,
misero sottoprodotto del mondo delle cose, viene a mancare, e il fatto
di non poterne piu' disporre inasprisce la condanna di morte a vita.

L'insetticida, che sin dall'inizio tende implicitamente al campo di
sterminio, diventa il prodotto finale del dominio dell'uomo sulla
natura, dominio che liquida se stesso. L'unico contenuto della vita e'
ancora che non esista nulla di vivente. Tutto cio' che e' va' livellato
a una vita che e' morte, al dominio astratto.
Il puro predominio della natura diventa obbligo di sterminio. Continua a leggere

Pubblicato in Generale | Commenti disabilitati su l’insetticida

diamotuttoatutti

exploited.
Mi chiedo come mai noblogs non ha una galleria collettiva dove up-load-are foto per esempio…
di una manifestazione di cose varie ed affini.
Non una cosa privata, per quello abbiamo gia' fatto abbastanza , ma una gallery report di tutti/e cui contribuire…per carita'! lo so che un blogse e' qualcosa di psicotico e di marketing dove tutti si leccano,,,!volevo dire si linkano…per accumulare visibilita'…-no! volevo dire per accumulare amici…
Siamo cosi!…una gallery collettiva?

Pubblicato in Generale | Commenti disabilitati su diamotuttoatutti

cronaca di una marcia

explited3

Pubblicato in Generale | Commenti disabilitati su cronaca di una marcia

peace.diamotuttoatutti.

Pubblicato in Generale | Commenti disabilitati su peace.diamotuttoatutti.

birmanodemocratico2

cronaca di una marcia.free now.

Pubblicato in Generale | Commenti disabilitati su birmanodemocratico2