l’informazione costa meno delle zucchine

Sono 12.500 i giornalisti contrattualizzati nelle più varie redazioni (dalla stampa a Internet, dalla tv alla radio), a fronte di circa 35.000 giornalisti in attività di cui più di ventimila senza tutele(…)
La miscela di nuove tecnologie e soggetti imprenditoriali stanno portando allo sconquasso le redazioni e i rapporti sindacali, creando un vasto pianeta di precari, sottopagati e mai pagati. [..] Centinaia e centinaia di giovani giornalisti e giornaliste sono trattati come novelli schiavi a 2 euro lorde a notizia.(…) Grandi gruppi, alcuni tra i principali gruppi editoriali italiani, pagano tra i 7 e i 10 euro lordi al pezzo in presenza di un trend positivo del mercato pubblicitario e a grossi ricavi dei principali quotidiani italiani e dei bilanci dei più importanti imprese dell’editoria(…)
"La situazione del settore dell’informazione è tale che può essere paragonata soltanto a quelle più marginali del mercato del lavoro, alcuni settori dell’agricoltura e dell’edilizia, dove le regole sono sistematicamente eluse e si fa ricorso a manodopera precaria, facilmente ricattabile e appetibile perché può sostituire quei lavoratori in grado di fare valere i propri diritti con altri che non ne hanno la forza o la possibilità"
"Giornalisti collaboratori pagati dai 5 ai 10 euro lordi ad articolo, nessuna tutela previdenziale e sanitaria, nessun diritto sindacale per migliaia di giovani e non giovani colleghi nel panorama editoriale del nostro Paese. Una situazione davvero insopportabile fatta di continui soprusi e pericolosi ricatti che minano alle fondamenta la libera informazione"
Questi sono alcuni dati contenuti in "Il libro bianco sul lavoro nero in Italia, Storie di violazioni e soprusi nel mondo dell'informazione" (-Renzo Santelli Federazione Nazionale della Stampa Italiana). Alla presentazione del libro il sottosegretario Ricardo Franco Levi, in rappresentanza del governo, ha risposto che il tema dei contratti irregolari e del precariato nel settore potrebbe essere inserito nella proposta complessiva di riordino dll'editoria che verrà presentata dall’esecutivo…Appunto…
Il presidente della Camera-Fauto Bertinotti- ha auspicato che «la prossima legge annunciata dal governo non parta solo dall’impresa editoriale, ma dalla parità dei due fattori: l’impresa e il lavoro(…) in seguito ha aggiunto: ''in settori particolarmente esposti come l'editoria, il precariato diventa anche una manomissione pericolosa della possibilità di esercitare con spirito critico la ricerca della verità."

Il 12 ottobre scorso è stata formalmente approvato dal Consiglio dei Ministri un disegno di legge (DDL)il testo unico sul riordino della legislazione nel settore editoria quotidiana, periodica e libraria. In esso si ordina, in nome della salvaguardia del pluralismo e dell'art.21 della costituzione che:
http://www.governo.it/Presidenza/DIE/doc/ddl_editoria_11_10_07.pdf

"Art. 2 (Definizione del prodotto editoriale)
1. Per prodotto editoriale si intende qualsiasi prodotto contraddistinto da finalità di
informazione, di formazione, di divulgazione, di intrattenimento, che sia
destinato alla pubblicazione, quali che siano la forma nella quale esso è
realizzato e il mezzo con il quale esso viene diffuso.
2. Non costituiscono prodotti editoriali quelli destinati alla sola informazione
aziendale, sia ad uso interno sia presso il pubblico.(…)

"Art. 3 (Tutela del prodotto editoriale)
1. L’originalità del prodotto editoriale è riconosciuta e tutelata come espressione
dell’intelligenza e del lavoro della persona. La protezione della proprietà intellettuale sul prodotto editoriale tiene conto dell’interesse generale alla circolazione delle informazioni e alla diffusione della conoscenza."

"Art. 5 (Esercizio dell’attività editoriale)
1. Per attività editoriale si intende ogni attività diretta alla realizzazione e
distribuzione di prodotti editoriali, nonché alla relativa raccolta pubblicitaria.
L’esercizio dell’attività editoriale può essere svolto anche in forma non
imprenditoriale per finalità non lucrative."

"Art. 7 (Attività editoriale su internet)
1. L’iscrizione al Registro degli operatori di comunicazione dei soggetti che svolgono
attività editoriale su internet rileva anche ai fini dell’applicazione delle norme sulla responsabilità connessa ai reati a mezzo stampa.
2. Per le attività editoriali svolte su internet dai soggetti pubblici si considera responsabile
colui che ha il compito di autorizzare la pubblicazione delle informazioni."

Art. 17 (Contributi diretti all’editoria quotidiana e periodica. Categorie e requisiti)
1.Sono concessi contributi diretti a favore di:(…)
b) imprese editrici di quotidiani e periodici, anche su internet, che siano riconosciuti
come propria espressione, limitatamente ad una sola testata e per esplicita menzione
riportata nella testata stessa, da forze politiche che, nell’anno di riferimento dei
contributi, abbiano il proprio gruppo parlamentare in una delle Camere o almeno
due rappresentanti eletti nelle proprie liste al Parlamento europeo;
http://www.report.rai.it/R2_popup_articolofoglia/0,7246,243%255E90227,00.html

Il promotore della legge(Ricardo Franco Levi)dice:
"Non intendiamo in alcun modo né 'tappare la bocca a Internet' né provocare 'la fine della Rete'. Non ne abbiamo il potere e, soprattutto, non ne abbiamo l'intenzione. Ci occupiamo di editoria persuasi che, nel tempo in cui viviamo, un prodotto editoriale si definisca a partire dal suo contenuto (l'informazione), e non più dal mezzo (la carta) attraverso il quale esso viene diffuso. Vogliamo creare le condizioni di un mercato libero, aperto e organizzato in modo efficiente. Per questo, intendiamo, tra le altre cose, abolire la registrazione presso i Tribunali sino ad oggi obbligatoria per qualsiasi pubblicazione e sostituirla con l'unica e più semplice registrazione preso il Registro degli Operatori della Comunicazione (Roc) tenuto dall'Autorita' Garante per le Comunicazioni (AgCom). Quando prevediamo l'obbligo della registrazione non pensiamo alla ragazza o al ragazzo che realizzano un proprio sito o un proprio blog. Pensiamo, invece, a chi, con la carta stampata ma, certo, anche con internet, pubblica un vero e proprio prodotto editoriale e diventa, così un autentico operatore del mercato dell'editoria".

Il ministro delle Comunicazioni(Gentiloni)ammette di essere un po' distratto e che il ddl editoria – che inizia la prossima settimana il suo iter alla Camera – contiene «un errore da correggere», ovvero la norma a suo avviso ambigua sull'iscrizione al Roc per i blog…
Un'errore da correggere, sara'….!?

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