siamo internati che lottano per la liberta’

" viviamo in una societa' che sembra un manicomio e siamo dentro questo manicomio, internati che lottano per la liberta'. Ma non possiamo sperare nei liberatori, perche' se speriamo in loro saremo ancora una volta imprigionati e oppressi. " (F. Basaglia) Continua a leggere

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delirio sistematico

"La pseudo-razionalita' moderna costituisce una delle forme storiche dell' immaginario; essa e' arbitraria nei suoi fini, che non dipendono da nessuna ragione ultima, ed e' altrettanto arbitraria quando si pone essa stessa come fine, non mirando a null' altro che a una <razionalizzazione> formale e vuota. In questo aspetto della sua esistenza, il mondo moderno e' in preda a un delirio sistematico, la cui forma piu' direttamente percettibile e minacciosa e' l' autonomizzazione di una tecnica scatenata , che non si pone alcun fine definibile. L' economia in senso lato (dalla produzione al consumo) e' considerata espressione privilegiata della razionalita' del capitalismo e delle societa' moderne. Ma e' l' economia che esibisce nel modo piu' caratteristico-proprio perche' si proclama totalmente e compiutamente razionale-la dominazione dell' immaginario a tutti i livelli. Ovviamente, questo vale anzitutto per la definizione di quei bisogni al cui servizio dovrebbe astrattamente porsi l' economia. Piu' che in qualsiasi altra societa', il carattere <arbitrario> -cioe' non naturale ne' funzionale-della definizione sociale dei bisogni, e' evidente nella societa' moderna, precisamente a causa del suo sviluppo produttivo, della sua ricchezza che le permette di oltrepassare ampiamente la <soglia> del soddisfacimento dei bisogni necessari … l' economia capitalista non puo' esistere se non come risposta ai bisogni che essa stessa crea. La dominazione dell' immaginario e' ugualmente evidente in cio' che attiene al posto degli uomini all' interno della struttura economica e produttiva a tutti i suoi livelli. Questa presunta organizzazione razionale, come e' noto e come e' stato detto da molto tempo, senza che nessuno lo prendesse sul serio, salvo quelle persone poco serie che sono i poeti e i romanzieri, manifesta tutte le caratteristiche di un delirio sistematico. Il fatto di mettere al posto dell' uomo-operaio, impiegato o anche -un insieme di caratteristiche parziali scelte arbitrariamente in funzione di un sistema arbitrario di fini e riferendosi a una pseudo-concettualizzazione anch' essa arbitraria, e il fatto, ad esso conseguente, di non trattarlo piu', nella pratica quotidiana, come un uomo, traduce un predominio dell' immaginario che, qualunque sia la sua <efficacia> nel sistema, non e' diverso da quello delle societa' arcaiche piu' <strane> . Trattare un uomo come una cosa o come un puro sistema meccanico non e' meno, ma piu' immaginario del pretendere di vedere in lui un gufo: rappresenta infatti un piu' grave sprofondamento nell' immaginario, in quanto non solo l' affinita' reale dell' uomo col gufo e' incomparabilmente piu' grande di quanto lo sia quella con una macchina, ma inoltre nessuna societa' primitiva ha mai messo in pratica tanto radicalmente le proprie assimilazioni degli uomini a questa o quell' altra cosa, come fa l' industria moderna con la sua metafora dell' uomo automa. Le societa' arcaiche sembrano sempre conservare una certa duplicita' in tali assimilazioni: ma la societa' moderna le prende alla lettera, mettendole in pratica nel modo piu' selvaggio. E non vi e' nessuna differenza essenziale, quanto al tipo di operazioni mentali e anche di atteggiamenti psicologici profondi, tra un ingegnere taylorista o uno psicologo industriale da una parte, che isolano gesti, misurano coefficienti, scompongono le persone in inventati di sana pianta e le ricompongono in un oggetto secondario; e d' altra parte un feticista, che gode alla vista di una scarpa con i tacchi alti o chiede a una donna di mimare un lampadario. Nei due casi si vede all' opera quella forma particolare dell' immaginario che e' l' identificazione del soggetto all' oggetto. La differenza e' che il feticista vive in un mondo privato e che il suo fantasma non ha effetti al di la' del patner che vi si vuol prestare; ma il feticismo capitalista del , o dell' individuo definito dai test, determina la vita reale del mondo sociale." (Cornelius Castoriadis)

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Il Papa critica marxismo e capitalismo. E difende la famiglia

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il cielo sopra il porto

"Il cielo sopra il porto aveva il colore di uno schermo televisivo sintonizzato su un canale morto."

In "un mondo dove non ci sono specchi in cui vedere la propria immagine, perché tutta l’esperienza è stata ridotta, tramite le mani spettrali del marketing, a variazioni di prezzo sullo stesso prodotto"

"Il nostro mondo, ormai, è diventato fantascienza" "Nessuno è più immune dalla tecnologia.

Siamo noi la tecnologia."

William Gibson

Autism Network

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Masticavo semi di mela alla luce del mattino

(…) l' intera storia del breve <reich millenario>  puo' essere riletta come guerra contro la memoria, falsificazione orwelliana della memoria, falsificazione della realta', fino alla fuga dalla realta' medesima.(…) A chi non ti parla , o ti si indirizza con urli che ti sembrano inarticolati, non osi rivolgere la parola. Se hai la fortuna di trovare accanto a te qualcuno con cui hai una lingua in comune, buon per te, potrai scambiare le tue impressioni, consigliarti con lui, sfogarti; se non trovi nessuno, la lingua ti si secca in pochi giorni, e con la lingua anche il pensiero. sul piano dell' immediato, non capisci gli ordini ed i divieti, non decifri le prescrizioni, alcune futili altre derisorie, altre fondamentali.

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family day: il passato che avanza

Dietro a questa disgustosa discussione pubblica il problema vero che questi signori, nemici e traditori sociali del proletariato, mettono all' ordine del giorno e' che il neoliberismo tout court dal punto di vista dell' integrazione sociale capitalistica e' un mezzo fallimento. Con 30 anni di ritardo la merda che ci comanda si pone la questione che il neoliberismo, o il mercato e basta, non e' sufficiente a garantire la stabilita' sociale, la disciplina del profitto e la "cooperazione" fra le classi. Dunque questi tragici idioti a cominciare dal papa a tutta la classe politico-imprenditoriale vuole "ripristinare l' oggettivita' della dipendenza sociale" nel segno delle analisi neoconservatrici che hanno istituito un nesso diretto fra crisi sociale e crisi morale, della famiglia, del sentimento religioso e patriottico, dell' autorita'… La parola d' ordine e':  "basta con la permissivita' sociale"…pero', senza mettere in discussione la mercificazione totale dei bisogni sociali che sovverte per sua natura gli istituti tradizionali del controllo sociale a cominciare dalla famiglia… Il mix di contraddizioni della nuova, si fa per dire, ideologia della classse dominante italiana, si annuncia gravida di tragiche conseguenze sociali e umane. Il passato avanza. Comunitaristi, neoconservatori, lacche' di ogni risma si accalcano nelle file per prendersi un posto sulla plancia di comando del nuovo modello di controllo sociale in soccorso alla crisi d' integrazione sistemica che attraversa la societa' italiana. Toc!Toc!Toc! a sinistra c'e ancora qualcuno? Un comunista, un socialista, un anarchico… Continua a leggere

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Grundrisse-Knell to its doom

Il proceso di produzione (qui) ha cessato di essere processo di lavoro nel senso che il lavoro lo soverchi come l' unita' che lo domina. Il lavoro si presenta piuttosto soltanto come organo cosciente, in vari punti del sistema delle macchine, nella forma dei singoli operai vivi; frantumato sussunto sotto il processo complessivo delle macchine, la cui unita' non esiste negli operai vivi, ma nel macchinario vivente (attivo), che di fronte all' operaio si presenta come un possente organismo contrapposto alla sua attivita' singola e insignificante. Continua a leggere

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Ratzinger: ovvero i terroristi della virtu’

Una cricca di fascisti e' al potere nella chiesa cristiana. Questi federali dello spirito santo passano per le armi il linguaggio e la liberta' d' espressione. Istituzionalizzano i "vertici delle domande umane sull' esistenza" per farsene amministratori e rappresentanti e infine non disdegnano la tortura, il silenzio imposto dalla polizia, la vigliaccheria dei politici, i soldi dei capitalisti ancora umidi del sangue innocente dei bambini che loro battezzano nel nome di Cristo, per imporre la loro "morale sociale". Uomini con una smisurata volonta' di potenza vorrebbero governare la societa' come uno sterminato universo concentrazionario con uomini che ti bastonano fino a spezzarti le ossa nel nome di Dio per salvarti da te stesso, dalla tua pericolosa liberta Continua a leggere

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primo maggio-giacere sull’ acqua

I filistei della cultura che ieri credevano nel progresso, nell' interrotta elevazione delle masse, e nella massima felicita' del massimo numero, oggi, senza rendersene conto, credono esattamente nel contrario: nella revoca dei principi del 1789, nell' incorreggibilita' della natura umana, nell' impossibilita' antropologica della felicita', ma solo per concludere, in ultima istanza, che gli operai stanno fin troppo bene. La profondita' dell' altro ieri si e' capovolta in estrema banalita'.

La societa' che si cristallizza secondo leggi anonime viene rappresentata come se, in essa, la buona volonta' bastasse a rimediare a tutto , essa viene cosi' difesa anche nell' attacco piu' onesto. L' estrema ingiustizia diventa falsa immagine della giustizia: la degradazione degli uomini il simbolo della loro uguaglianza. Ma i sociologi si trovano difronte alla questione ferocemente comica: dov'e il proletariato? (…)

L' idea di un fare scatenato, di un produrre ininterrotto, di un' insaziabilita' sbuffante , della liberta' come superattivita', attinge a quel concetto borghese che ha servito sempre e soltanto a sancire la violenza sociale come immodificabile, come un pezzo di sana eternita'. E' in questo e non nel preteso <livellamento> , che i progetti positivi del socialismo, condannati da Marx, restavano immersi nelle barbarie.(…) Forse la vera societa' provera' disgusto dell' espansione e lascera' liberamente inutilizzate certe possibilita', invece di precipitarsi, sotto un folle assillo, alla conquista delle stelle.

Ad un' umanita' ignara dell' indigenza balenera' qualcosa della follia e dell' inutilita' di tutti i provvedimenti che erano stati presi per sfuggire all' indigenza, e che, con la ricchezza, la riproducevano su piu' vasta scala. Lo stesso godimento sarebbe toccato da questa trasformazione, dal momento che il suo schema attuale e' inseparabile dal darsi da fare, pianificare, ottenere quel che si vuole e sottomettere gli altri. Rien faire un béte, giacere sull' acqua e guardare tranquillamente il cielo, <essere e nient' altro, senz' altra determinazione e realizzazione> potrebbero sostituire processo, azione e compimento, e adempiere cosi' sul serio alla promessa della logica dialettica, di sfociare nella propria origine. (T.W.Adorno)

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God goods e il “vangelo del lavoro”

Il papa da economista consumato qual'e ricorda che il consumatore va' educato ad un uso responsabile del suo potere di scelta, che e' necessaria una grande opera educativa e culturale in cui si liquidano gli "stili di vita oggettivamente illeciti" e che orienti le scelte dei consumatori nella ricerca del "del vero, del bello e del buono". "La prima e fondamentale struttura a favore dell'«ecologia umana» è la famiglia" e naturalmente sulla base di un centro etico e religioso che definisce i diritti civili…-Uno spettro si aggira per l’ occidente lo spettro dell' integralismo religioso-

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