il mercato dei sogni

Immagini, idee, suoni, parole, informazioni, emozioni, invenzioni, visioni del mondo, simboli, miti…, questa e’ la materia prima invisibile dello spettacolo. Le forme di produzione dello spettacolo arrivano a incorporare tutta la vita soggettiva e sociale fin dentro l’immaginazione e la sensibilita’ e, tra non molto, le grandi multinazionali rivendicheranno il diritto di proprieta’ intellettuale o emotiva sui sogni e sui sentimenti.
Quando la tecnologia arrivera’ a permettere la cattura di queste sostanze impercettibili e realizzera’ la possibilita’ di farle circolare in modo indipendente dalle persone che le hanno provate e prodotte, certi sentimenti, come ad es. l’amore o l’odio ecc., bisognera’ farsene una ragione, tocchera’ acquistarli come una qualsiasi altra merce.
Molte persone verranno ingaggiate, con infimi salari, magari con contratti di lavoro precari, nelle periferie delle metropoli per sognare  a comando, con le dovute stimolazioni elettriche, per produrre fantasie, provare emozioni, lasciarsi andare all’ira o alla malinconia mentre strabilianti tecnologie provvederanno ad immagazzinare, confezionare, etichettare, classificare tutta questa materia invisibile e poi a distribuirla nei supermercati, nei centri commerciali, nei negozi specializzati. I piu’ sfigati, quelli in fondo alla piramide dei sogni, saranno costretti a svendere in blocco tutto il loro inconscio, qualcun altro affittera’, nei fine settimana, il suo entusiasmo per quelli che vanno allo stadio.
I poeti, genere di umani in via di sparizione ed alquanto improduttivi, saranno obbligati a comprarsi le parole per fare le rime. I meno abbienti se le procureranno a meta’ prezzo tra i banchi dei mercatini delle parole usate e delle frasi sfatte.
Fiorira’ l’antiquariato delle passioni e degli impulsi di un tempo. Gli ecologisti si batteranno per la salvaguardia del tatto aristocratico dell’inizio secolo ormai in via di estinzione. Negli zoo i bambini coi genitori andranno la domenica ad ammirare stupiti, strani e terrificanti sentimenti che si aggirano agitandosi e sbattendo contro le inferriate delle gabbie: -guarda la’, dice il padre, quello si chiama furore, quella rabbia, quella e’ la collera, e li’ vedi c’e’ l’ agitazione, e la’ quella e’ la pazzia…- E i matti, anche loro saranno obbligati ad acquistarsi la mancanza di senno.
La gente accendera’ mutui ventennali a tasso variabile per portarsi a casa qualche rara ed esotica sensazione. Gli psicoanalisti venderannoi i complessi al minuto tirandoli fuori da enormi barattoli di vetro tenuti sui lettini di pelle ai loro clienti che aspirano a diventare dei pazienti.
Al mercato nero ci si potra’ fornire di tormenti, eccitazioni e slanci illegali. Smanie, bramosie e cupidige invece le passeranno le usl.
Il nichilismo lo spacceranno solo nelle discoteche. Il senso di futilita’ ed inautenticita’ sara’ mutuabile e scaricabile dalla dichiarazione dei redditi per tutti i pensionati e tutte le casalinghe. Ogni tanto i megastralaboratori di qualche fantamultinazionale dello spettacolo sforneranno qualche ibrido emotivo o schizoaffetto, chesso’ cose tipo un cocktail di calma ed agitazione, pace e ira…
I soliti trafficoni fai da te’ produrranno i loro abituali sentimenti proibiti da smerciare nei rave. Il governo dara’ il via a enormi campagne per dissuadere i giovani dall’usare o fumare certe sensazioni o sentimenti perche’ provocano dipendenza e rovinano la salute.
Nelle scuole sara’ previsto dalla legge l’assunzione di dosi di senso della disciplina e tra i militari di quello dell’obbedienza.
I cinesi, manco a dirlo, invaderanno il mercato dei sogni con le loro allucinazioni sottocosto, ma si sa’ loro i lavoratori che sognano, soffrono, fantasticano li hanno sempre pagati quasi niente. Nei teatri, compreso nel prezzo del biglietto, verra’ distribuito un kit d’emozioni appositamente lambiccato per lo spettacolo. Tutto il mondo sara’ in bianco e nero per i poveri che non si potranno permettere tutta la gamma dei colori, qualcuno si arrangera’ con scale colorimetriche un po’ scadenti, altri si arrabatteranno a rimettere insieme un po’ di risoluzione come capita. Il copyright interessera’ anche i suoni o almeno certi suoni, speciali frequenze, e, a chi non le possiedera’ perche’ non in grado di permettersele potra’ accadere di avere un cane che non viene mai quando lo chiami.
Per le tragedie sara’ il governo a fornire lo strazio ai familiari delle vittime. In alcuni casi lo stato sara’ autorizzato a requisire certe passioni, a proibirne alcune e a elargine altre. Accordi internazionali sanciranno la liberalizzazione o la deregolamentazione ora di quell’affetto e ora di quell’altro. Seguiranno accordi bilaterali e guerre commerciali su alcune idee o su alcune immagini.
Alla borsa di nuova deli le passioni saliranno e scenderanno sui listini. I furbi speculeranno sul rialzo dell’odio e sul ribasso dei prezzi dell’amore. I piu’ accorti investiranno nell’avidita’ che e’ solida come il mattone. In asia si aggiudicheranno il monopolio della tranquillita’ prima dell’ennesima bolla speculativa sull’ansia.

Il futuro e’ gia’ cominciato.

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