Io non so nulla in proposito e i giornali che leggo ogni giorno non dicono niente.

New york: "Ha lasciato cadere la spazzola, ha alzato le mani, ma la polizia ha iniziato comunque a sparare": 18 anni, Khiel Coppin, armato di una spazzola e’ stato ucciso con 20 colpi di pistola da agenti della polizia. Gli agenti erano stati chiamati ieri sera dalla madre della vittima a causa di una violenta lite familiare.
Gli agenti coinvolti dicono di aver scambiato la spazzola per capelli di colore nero che Khiel aveva in mano, per una pistola.
La polizia è arrivata al palazzo di Brooklyn dove il ragazzo viveva in un appartamento al primo piano, il ragazzo ha cominciato a urlare da una finestra; poi si è diretto verso la polizia con la spazzola in mano.
In un bigiettino trovatogli in tasca il ragazzo ha scritto: "la felicita’ e’ morte"("Happyness iz death."). Sua madre che, prima della polizia ha chiamato Interfaith Medical Center-una sorta di cervizio psichiatrico di pronto intervento, quando gli agenti sono arrivati davanti alla porta di casa sua, ha detto che suo figlio non aveva una pistola…
La madre ha pensato che il figlio volesse suicidarsi…
La polizia a New york, gasata da anni di flebo ideologiche a base di "tolleranza zero", ha perso totalmente il controllo. E questo e’ solo l’ultimo di una serie di casi di assassini gratuiti perpetrati dalle forze dell’ordine.
Il ragazzo crivellato dai colpi della polizia era nero ed abitava a Bedford-Stuyvesant, una delle aree più povere di Brooklyn. Nel quartiere a nord di Brooklyn, abitato prevalentemente da neri ed ispanici, i vicini di Coppin hanno reagito indignati.
Un testimone ha detto: effettivamente il ragazzo aveva una spazzola da capelli in mano.
 Il fratello della vittima ha detto che Kehil era un essere umano.Che vogliono giustizia perche’ quello che e’ accaduto al fratello non si ripeta per altri ragazzi di colore della citta’.
La polizia di new york che ha scambiato una spazzola per capelli nera con una pistola ha detto che il ragazzo non ha obbedito alle loro intimazioni e che verso di loro ha urlato: "avanti sparate Boom Boom Boom"…Alcuni testimoni hanno riferito che uno dei funzionari di polizia intervenuti ha urlato, inutilmente ai suoi colleghi, di cessare il fuoco.

I tempi cambiano ma le condizioni di vita delle comunita’ nere peggiorano e il razzismo continua a soffocare le loro vite.
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"Vedi come sono le cose nella periferia dell’impero. Io non so nulla in proposito e i giornali che leggo ogni giorno non dicono niente. Se potete denunciare il crimine, fatelo, vi prego." Leonardo Boff, filosofo e teologo brasiliano, ha reagito così quando PeaceReporter gli ha parlato di Casi di esecuzione extragiudiziale in Alagoas , il documento consegnato alla referente dell’Onu, Asma Jahangir, dalla Commissione di Difesa dei minori dell’ Ordine degli Avvocati del Brasile (Oab) e dal Consiglio Tutelare.

La relazione denuncia l’assassinio di 329 ragazzi di strada in undici mesi, dal gennaio al novembre 2003. La loro colpa: essere anche soltanto sospettati di reati minori.

Gli omicidi sono avvenuti nello stato di Alagoas, nel nord est del Brasile, una zona a prevalenza nera. Secondo l’Oab si tratta di casi quasi sempre omessi dai registri della polizia e mai affrontati in processi normali. Per nove di questi massacri, la Commissione ha accusato due gruppi chiamati encapuchados e  motopistoleros , che avrebbero agito nella zona conosciuta come Tabuleiro, alla periferia di Macerò.
http://www.peacereporter.net/dettaglio_articolo.php?idpa=&idc=7&ida=&idt=&idart=1512

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