la memoria vive solo quando insegna ad uccidere il proprio tempo.

Cosi’ scrisse il partigiano Umberto Fusaroli Casadei in una sua memoria:
"Vinsi tutte le guerre giuste alle quali partecipai e persi tutte le paci susseguenti, avendo ovunque i capi tradito gli ideali per i quali combattemmo."
Altro e’ morire e altro e parlare di morte. Il dolore morale ha una base fisiologica; la ferita dei sentimenti non e’ solo una metafora…

Lo stato-dell’informazione; lo stato non si e’ mai preoccupato della verita’, "ma solo di quella verita’ che gli e’ utile, o, per essere piu’ esatti, di cio’ che gli e’ utile, sia esso verita’, mezza verita’ o errore. Per lo stato sarebbe magnifico avere al suo servizio e al suo stipendio anche la verita; ma sa bene che e’ proprio dell’essenza della verita’ di non essere mai a servizio, e non prendere mai mercede."

Purtroppo la speranza che questo mondo di merda fosse maturo per la sua condanna si e’ dileguata
nella consapevoleza scettica che sia bene conoscere tutto quanto e’ accaduto essendo troppo tardi per fare qualcosa di meglio.

Si percorre inginocchiati tutta la scala dei sucessi politici.

Si chiede verita’. Ma la verita’ non e’ un ogetto. Non e’ qualcosa che si puo’ arrivere a possedere. La verita’ e’ molto piu’ semplice e molto piu’ terribile: essa e’ un accordo, che ognuno, individualmente e collettivamente, cerca senza simulazione e convenzione tra vivere, pensare, apparire e volere. Ma la verita’ di cui ci parlano i nostri "professori" ci appare come un qualcosa senza grandi pretese, "da cui non c’e da aspettarsi ne’ disordini ne’ cose straordinarie: una creatura tranquilla e benevola che si affanna a rassicurare tutti i poteri esistenti che nessuno, a causa sua, avra’ dei fastidi; in fondo non e’ che pura scienza".
Tutto oggi ha un carattere apologetico preparatorio; sembra che quel tanto di spirto che oggi e’ ancora attivo, sena essere consumato nel meccanismo degl guadagno e del potere, abbia come unico compito quello di difendere e scusare il presente e lo Stato:
Avanzano tumultuosi i tormentati schiavi delle tre M: il momento, la mentalita’, la moda:
sicche’ la mancanza di decoro e dignita’ salta davvero agli occhi e il senso di verita’ avanza per mancanza di idee.
Ciascuno e’ in fuga da se stesso. Odiamo il silenzio e ci stordiamo con la vita in societa’ dove, ognuno per aridita’ di sentimenti abilita la propria vivisezione.
Ogni parola e’ scritta inutilmente perche’ e’ solo una critica delle parole alle parole:
sulla nostra lapide scriveranno: non hanno turbato nessuno.
La memoria e’ viva solo quando insegna ad uccidere il proprio tempo.

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