il capitalismo e’ l’ oppio del popolo

In "il capitalismo come religione" Benjamin caratterizza il capitalismo come un fenomeno essenzialmente religioso.
«Il capitalismo è un sistema di dipendenze che procedono dall'alto al basso e dal basso all'alto. Tutto è dipendente, tutto è concatenato. Il capitalismo è una condizione del mondo e dell'anima».

La struttura religiosa del capitalismo soddisfa la domanda di senso, i valori e i loro fondamenti in un rapporto immediato. Dio e' nell' al di qua' ed assegna ad ognuno nell' economia della salvezza una valutazione, un giudizio per ogni azione intrapresa e ogni posizione presa.
Tutto concresce, la fede e l' azione, i Soldi e Dio…l' atto secolare e la salvezza dell' anima.

Il capitalismo come religione e' fondato sul culto eterno del lavoro salariato, del denaro e della merce.Esso è la celebrazione quotidiana di un rituale spietato e privo della speranza di un al di la' dal cerchio magico dell' economia di mercato: «la celebrazione di un culto senza sogni e senza pietà»
Il dio-capitale nelle sue molteplici incarnazioni e metamorfosi non concede altro che un eterno presente: "ora".
La "scrittura" oggi insegna come si va in Cielo e anche come va il cielo.
Il vero atto di adorazione divina è l’accettazione delle sue leggi e la sottomissione ad esse;
non c'è alcuna differenza reale tra la totalità e le sue manifestazioni, i miti e il potere, liberta' e repressione.

Il capitale e' "causa immanente, e non transeunte, di tutte le cose".
Oltre il capitale non si può dare né concepire alcuna sostanza.
Tutto ciò che è, è nel capitale, e niente può essere né essere concepito senza Capitale.
L'ordine e la connessione delle idee è identico all'ordine e alla connessione
delle cose…

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