stato di reazione

 
Insicurezza e disuguaglianza crescenti, deterioramento delle condizioni di lavoro, redditi inadeguati al costo della vita…: la destra neopopulista e xenofoba avanza nella societa' contagiando anche la cosiddetta sinistra.
Dopo anni e anni di sonno e di degradazione culturale non c'e da meravigliarsi se dalle raffinate, si fa per dire, analisi revisioniste e negazioniste germoglino quotidiane aggressioni squadriste e fasciste nelle strade delle citta' italiane.
Lo sradicamento sociale e lo smarrimento culturale prodotto dalla globalizzazione ha ridato linfa al populismo, al nazionalismo, alla xenofobia, all' integralismo e al fondamentalismo religioso rivitalizzando residui del passato che proprio mentre urlano contro la "mondializzazione" ne raccolgono tutti i frutti avvelenati…
E inoltre questo clima generale di "reazione" e' raccolto e sostenuto dai gruppi economicamente dominanti che nella desolidarizzazione e nella diffusione del qualunquismo autoritario e masochista trovano il terreno adatto a rafforzare la loro egemonia e il loro potere di comando sugli sfruttati.

La ristrutturazione capitalista ha evidentemente bisogno, per essere completa ed efficace, di promuovere modelli mentali e culturali e nuovi paradgmi di speranza e disperazione che
facciano piazza pulita di qualsiasi intenzione e pratica collettiva di resistenza quotidiana e consapevole al sistema.

La riduzione della regolazione del mercato del lavoro e l' aumento della precarieta' impongono anche "nuove" forme di controllo sociale…
In questo contesto e' chiaro che in ossequio alla fame di profitti i padroni non intendono certo liberare le forze fasciste e aprirgli la strada al potere ma semplicemente di utilizzare su larga scala queste formazioni neofasciste come grimaldello per rompere ulteriormente qualsiasi residuo di solidarieta' di classe e di inquinamento sociale e culturale e per fornire ancora altri pretesti di repressione.

E' ovvio che i gia' precari equilibri di potere non saranno sacrificati ad una resurrezzione del fascismo tradizionale e tuttavia il neopopulismo e il neofascismo montante risultano uno strumento efficacie per depotenziare svuotandola dall' interno la carica di incazzatura sociale della gente comune e degli strati sociali economicamente danneggiati ed esclusi dal "benessere". Complice di questo stato di reazione e' il livello di borghesizzazione estrema raggiunto dalle cosiddette formazioni politiche di sinistra o della loro poverta' culturale e subalternita' rispetto alle "bandiere" della destra.

La lobotomizzazione neoautoritaria-neofascista e neopopulista-xenofoba per non dire neo-papista di larghi strati sociali colpiti nelle proprie condizioni e qualita' di vita e' in parte anche da addebitare alla trasformazione in macchine elettoral-spettacolari dei partiti e delle organizzazioni della sinistra ufficiale:
Cosa volete che ne pensi un proletario senza una lira in tasca dell' ostentazione dei lustrini neokennediani di un Veltroni che sembra un politico che vive in un libro di fiabe senza neppure la maligna saggezza che pure le favole raccontano sempre prima del canonico finale col e …"vissero felici e contenti"??

La convergenza ideologica tra padroni e organizzazioni politiche di sinistra da un lato e dall' altro la subalternita' culturale dell' altra sinistra con tante deirve ma mai con un approdo ha sicuramente favorito e legittimato i nipotini di evola…
Il potenziale di crescita di alternative di sinistra non istituzionalizzata alla degradazione antropologica del proletariato c'e ma non si e' mai andati oltre le divagazioni teoriche a sostenere politicamente-finanziariamente-culturalmente, innanzitutto nella pratica quotidiana, esperimenti di autonomia sociale…in qualsiasi settore "sensibile" fosse quello della casa e del reddito…Si manifesta-si petiziona- si dibatte…e poi? neanche una cassa di mutuo sostegno o un sindacato sociale con capacita' finanziarie tali da poter sostenere e aiutare gli occupanti di case, i lavoratori della conoscenza in progetti consistenti di ricerca e sviluppo sulla formazione…

siamo proprio gente senza rete…

1000 persone che pur non navigando nell' oro finanziano un progetto autogovernato e quantomeno socialmente autonomo con dieci euri al mese possono mettere a disposizione in un anno risorse finanziarie per 120.000 euro…
10.000 persone organizzate attorno ad un progetto reale arrivano ad un 1.200.000 euro…
proletariat economy? illusioni?

E' se non lo facciamo penzolando o ciondolando digitalmente vuol dire che abbiamo un problema a monte….

 

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