la rivolta dei bambini perduti

 

 

la rivolta dei bambini

Fuori dal dissenso programmato.

La rivolta che viene é la rivolta dei bambini perduti.

 

«Non succede nulla, non viene nessuno, nessuno se ne va, è terribile». (Aspettando Godot -Samuel Beckett)

  "I militanti di sinistra, per quanto li riguarda, sono i nuovi conformisti che, illudendosi di vivere per un ipotetico (ma mai raggiungibile) futuro migliore, in realtà esprimono continuità con il passato, ricollegandosi oggettivamente, e spesso soggettivamente, alla morale ed ai comportamenti cristiani e, più in generale, religiosi…

…E' fin troppo ovvio che questo tipo di morale è ad uso e consumo dei militanti, poiché gli dèi (in questo caso le organizzazioni burocratiche) ed i loro sacerdoti hanno la sola morale che gli confà: quella del potere. Per me la lotta contro il potere, anche nelle sue forme più sottili, più interiorizzate, è l'unica strada per conquistare la gioia reale di vivere, di amare, di giocare. Non è facile, poiché spesso la lotta per la sopravvivenza ti inaridisce e ti ottunde. Spesso il passato che pure ritieni di avere superato e liquidato ti risalta addosso con suoi rigurgiti castranti. Spesso risulta estremamente difficile scollarsi dai ruoli che i rapporti sociali t'impongono e che tutti sembrano richiederti. E' essenziale comunque gettare tutta la propria passione nella continua ricerca di una condotta che spacchi l'esistente, di una condotta che ti permetta di giocare con i ruoli e su di essi (contro di essi) senza mai accettarne la corazza. Non ci si può identificare in null'altro che non sia il nostro processo di negazione (del valore in processo, cioè del capitale). Non sempre ci riesco, ma il mio sforzo massimo e quotidiano è proprio per giocare sui ruoli, sapendo alla peggio subire, ma mai accettando l'esistente e le sue imposizioni.(…) E' splendido fare l'amore, fare la rivoluzione, distruggere l'esistente e, nel contempo, creare situazioni nuove, rapporti veri, erotici (anche con i bimbi, se all'erotismo si restituisce il senso suo reale). Tuttavia talora queste funzioni vive si congelano, si fissano, si ripetono in modo difensivo e/o spettacolare, in altre parole diventano ruoli. Credo che tutti abbiamo presente cosa significhi che so, l'amante o il rivoluzionario quando sono senza amore e senza rivoluzione; possono diventare il marito ed il politico, ad esempio. C'è insomma sempre il rischio di svilire la forza dei propri desideri, di trasformare i bisogni in immagini, in rappresentazioni di se stessi, in ruoli.(…) Parliamo di dominio reale del capitale; ed allora dobbiamo sapere che vuol dire antropomorfosi del capitale, che il capitale si fa uomo e vive dentro ciascuno di noi. Ogni momento del vissuto è teatro di furiosi scontri: i rapporti d'amore non vi si sottraggono. Perciò odio chi finge di essere già completamente liberato; possiamo aspirare ad essere dei rivoluzionari coerenti, ma non possiamo essere rivoluzionari già ora, senza rivoluzione. Non ha senso." "Come fanciulli che, chiudendo le mani, cercano di acchiappare il fumo non insegnamo nulla, non abbiamo nulla da insegnare, nessuna verità da trasmettere, ma la voglia di condividere un pensiero attivo che possiede un effetto distruttivo, che ha l' ambizione di minare in profondità tutti i criteri fissati, i valori condivisi, le unità di misura del bene e del male, tutti i costumi e le regole di condotta predominanti nel presente" (R. D' Este) 12-09 2006

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