Berlusconi scende in piazza e si appella al "popolo": annuncia: "Oggi nasce ufficialmente qui il nuovo grande partito del popolo italiano, un partito aperto che è contro i parrucconi della vecchia politica. Invito tutti ad entrare senza remore e a venire con noi, questo è quello che la gente vuole: Forza Italia si scioglierà nella nuova formazione", che si chiamerà, appunto, "Partito del popolo italiano delle libertà".
Quello che la "gente vuole" e quello che Berlusconi vuole sono la stessa identica cosa: "un governo che sia in armonia con i suoi cittadini. Un governo che sappia governare…"
Oggi nasce ufficialmente il "partito del popolo italiano": "una nuova creatura protagonista della libertà e democrazia dei prossimi decenni"…E con questo siamo stati tutti adeguatamente avvertiti sul nostro futuro…
Nella prefazione di Silvio Berlusconi al libro della Fondazione Magna Carta "Popolo e leader, il tempo dei partiti nuovi" cosi’ scrive: "Dopo essere stata per cinque anni il pilastro della maggioranza che ha governato il Paese, Forza Italia riafferma oggi il suo ruolo di guida verso nuovi obiettivi. Primo tra tutti, la nascita di un partito che riunisca tutto il popolo della libertà.(…)Il grande partito dei liberali e dei moderati a cui tendiamo si iscrive nel solco dei valori del cristianesimo, del liberalismo, del socialismo democratico, della laicità. Questo nuovo soggetto politico nascerà tanto prima quanto più Forza Italia sarà forte perché è compito di Forza Italia farsi interprete dei valori fondanti di questo Partito delle libertà attraverso il proprio statuto, attraverso i propri uomini, attraverso il proprio messaggio, attraverso la selezione di una classe dirigente in grado appunto di guidare con intelligenza il processo di unificazione del popolo della libertà.(…)"
La vera "rivoluzione politica" compiuta dopo la creazione di "forza italia" Berlusconi l’ha realizzata usando la "macchina-partito" per radicare la sua "leadership carismatica" tra la gente. Il "partito-Forza italia" ha realizzato questo lavoro di "radicamento popolare-sociale" del "carisma berlusconiano" in maniera diversa, anche se complementare, a quello realizzato con la forza dei mass-media.
Forza italia e’ arrivata a contare 400.000 iscritti(nel 2007) , mentre a sinistra furoreggiavano i "partiti leggeri" con adeguato sostegno di fasce di potere finanziario.
Tra coordinatori comunali e provinciali, delegati ai congressi provinciali si prevede un ceto politico targato forza-italia di circa 60.000 persone.
Il nuovo partito nasce sulla base di questa strategia di radicamento sociale; questa macchina organizzativa e’ la "cinghia di trasmissione" della leadership carismatica nella societa’ civile superando cosi’ i limiti di un consenso puramente mediatico che ha reso forza italia potente ma anche esposta alla ciclicita’ e transitorieta’ di ogni forma di potere costruito mediaticamente.
Il ciclo di maturita’ del prodotto forza italia si stava consumando e per questo era necessario innovarlo e strutturarlo anche in vista della non immortalita’ del leader dando vita ad un partito che sopravviva alla sua esperienza politica.
La creazione del PD insieme a questa del "partito del popolo" apre possibili scenari "elettorali"
in cui come proposto da Uolter attraverso alcuni suoi consiglieri:
la metà dei seggi disponibili viene assegnata con un sistema maggioritario secco di collegio. L’altra metà, con un sistema fatto da circoscrizioni piccole, dove la competizione è proporzionale, ma i posti in palio sono pochi-non più di 16-.
Questa seconda fetta del Parlamento viene distribuita proporzionalmente, ma con una clausola naturale di sbarramento del 7-8%. I due partiti maggiori il Partito democratico e il Partito del popolo si spartiscono tutta la prima metà dei seggi disponibili-collegi uninominali-, ma anche la maggior parte di quelli disponibili nella seconda meta’ in quanto scompaiono i "piccoli partiti" sotto il 7%-8%. Si salvano solo le formazioni politiche con forte radicamento territoriale e capaci di conquistare da soli il collegio in cui competono superando la soglia di sbarramento-vedi Mastella.
Gli esperti, si fa per dire, la chiamano "modernizzazione del sistema politico italiano".
Forza italia cerca di caratterizzarsi come "l’unica forza popolare interclassista" esistente in italia che nel corso di questi anni ha costruito un partito con iscritti, eletti, referenti sociali, persone che fanno politica sul territorio. La trasformazione di forza italia da "movimento d’opinione", da "movimento mediatico" a partito di massa e’ oggi sancita dalla nascita del "partito del popolo…".
Popolo:
Il concetto di "popolo" (volk) e’ stato uno dei pilastri dell’ideologia nazista e tuttora, il concetto fondante di ogni dottrina d’ispirazione reazionaria, neofascista, neonazista…
La parola d’ordine del Führer era "comunità popolare"-Volksgemeinschft- di cui "lo stato è l’incarnazione.
"la volonta’ del popolo e’ una grande parola; sono soprattutto i rappresentanti del popolo a doversi guardare dal profanarla o dall’usarla con leggerezza(…)poiche’ il popolo non sa’ essi sono tenuti a sapere quale sia la sua vera e reale volonta’, cioe’ che cosa e’ bene per lui."
"il popolo, preso senza il suo monarca e senza quell’articolazione dell’intero che con il monarca si trova necessariamente e immediatamente connessa, e’ la massa informe che non e’ piu’ stato…I molti, come singoli, il che si intende volentieri per popolo, sono si’ un’insieme, ma solo come moltitudine-massa informe il cui movimento e fare sarebbe, appunto percio’, soltanto elementare, irrazionale, selvaggio e terribile….
Lo Stato non esiste per l’individuo, ma,al contrario, è l’individuo che esiste per lo Stato; l’individuo esiste solo in quanto membro dello Stato. Lo "spirito del popolo" e’ l’assoluto (la sostanza dell’individuo), l’etere che ha fagocitato in se’ tutte le coscienze individuali e che trova la sua "universalita’" nello Stato la cui "personalità é reale soltanto se intesa come una persona,il monarca".
In ogni epoca storica un "popolo" incarna nel modo piu’ compiuto lo "spirito del mondo", realizza una delle sue tappe nella storia universale e per questo acquista una posizione egemone imponendo la sua forza, il suo diritto e la sua cultura agli altri popoli. Ma il "popolo" ha coscienza di questo e di se stesso solo nello Stato; lo stato e’ consapevole di questa finalita’ latente del "popolo"; solo nello stato e solo in esso il popolo ha la sua autocoscienza.
"l’autocoscienza di un popolo particolare e’ portatrice del grado di svolgimento(presente in quel periodo) dello spirito universale nella sua esistenza, ed e’ la realta’ oggettiva nella quale esso pone la sua volonta’. Contro questa volonta’ la volonta’ degli spiriti degli altri popoli particolari non ha alcun diritto:: quel popolo e’ il dominatore del mondo….
"Considerati come organo di mediazione, i ceti stanno fra il governo in generale e il popolo disseminato in individui e in sfere particolari(…)E questo affinché(…)i singoli non giungano a rappresentare una moltitudine e una turba, e non pervengano quindi a opinioni e volontà disorganiche trasformandosi in mero potere della massa contro lo Stato organico".
Lo Stato e’ dunque lo "spirito" di un "popolo" che sa e vuole se stesso all’interno di un determinato orizzonte storico-spirituale. Lo Stato non deriva la sua sovranità dal popolo ma da se stesso…Il mondo dei "bisogni", dell’economia, del lavoro rappresenta la "natura inorganica" della vita politica…
Ogni popolo incarna un momento dello "spirito"(1) transitoriamente fino a quando esaurito il suo compito non entra in una fase di decadenza e consegna il testimone, attraverso guerre e sconvolgimenti di varia natura, ad un’altro popolo ormai maturo per esprimere una nuova figura reale, una tappa oggettiva dello spirito del mondo.
"Non tutti i popoli contano nella storia del mondo. Ognuno, secondo il suo proprio principio, ha il suo punto, il suo momento. Allora esso, come sembra, esce di scena per sempre. Il suo turno non viene per caso. Cio’ che e’ storico e’ cosa nostra solo quando appartiene alla nazione a cui noi apparteniamo…
Quando lo "spirito del mondo" comanda all’epoca di avanzare gli uomini si lasciano e devono lasciarsi determinare dallo Stato(…)se questo non deve intaccare la vita privata dei cittadini deve tutavia sottoporre a regolamentazione pianificata quegli aspetti connessi con i suoi fini.
Lo stato e’ la sostanza etica consapevole di se’, la riunione del principio della famiglia e della societa’ civile.
All’interno di questa dinamica gli individui hanno "senso" solo nel loro essere organici al "popolo" e allo "stato" che e’ la sua autoscoscienza. In queste fasi di transizione per aprire il "popolo" allo "spirito del mondo" ai suoi passaggi e superamenti spesso concorrono degli "individui" che hanno un "valore storico-universale".
Questi individui funzionano da detonatori per una metamorfosi che e’ gia’ maturata nell’evolversi dello "spirito". Questi "individui straordinari" a differenza degli "individui comuni"(persi nella conservazione del loro stato) avvertono queste evoluzioni profonde e questi cambiamenti interni allo "spirito del mondo" (Napoleone, Carlo Magno ecc) e si lasciano guidare da esso(lo "spirito" a volte,"brava talpa", continua a scavare sotto terra, prima di manifestarsi). Questi strumenti dello "spirito del mondo" sono carismatici e capaci di trascinare dietro di se’ le masse di gente comune che avvertono solo in maniera confusa e istintiva la necessita’ del superamento…della metamorfosi…
La posizione degli eroi nella storia mondiale e’ che essi dischiudano un mondo nuovo. Questo nuovo principio contrasta con quello che vigeva prima, lo dissolve; percio’ gli eroi appaiono violenti, appaiono sovvertitori della legge. Individualmente essi periscono, sebbene in altra forma, si fa’ strada e scalza l’ordine esistente.
1)Con il concetto di "spirito" hegel sostanzialmente intende il movimento storico esterno alla mente individuale. Per lui lo "spirito" e’ l’unita’ vivente del molteplice, della vita che e’ solo immediata e individuale. La vita e’ infinitamente molteplice, conflittuale, fatta di infinite relazioni; una pluralita’ di organismi, di individui e lo "spirito" e’ la sua"unita’";
questa "unita’" e’ vivente dinamica, cioe’ nasce e si evolve e articola storicamente in figure reali fino alla sua autocoscienza…Lo "spirito" e’ il nome che hegel da’ alla totalita’ del movimento del dominio della natura. Esso regge il mondo e non puo’ non avere ragione.
Condivido molto la tua valutazione e mi sono permesso di citarti in una mia notarella su .
http://esserecomunisti.wordpress.com