Marx03


lo spettacolo dell' antispettacolo

L' attivita' vitale, il lavoro sociale, con il quale l' umanita' si appropria  del mondo sensibile esterno (natura) e del mondo sensibile interiore (della natura nella sua dimensione propriamente umana) e' subordinata alla ricerca del profitto.

Nel modo di produzione capitalistico l' appropriazione e la trasformazione della natura nella sua dimensione "oggettiva" e "soggettiva" e' ridotta alla forma merce.

La natura per l' uomo, "esere indeterminato", e' il suo corpo inorganico sia sotto l' aspetto fisico che spirituale.Egli vive della natura inorganica (della natura che non e' essa stessa corpo umano) sia dal punto di vista materiale che da quello della coscienza ( la conoscienza, l' arte, la scienza…)

L' attivita vitale con la quale socialmente l' umanita si appropria della natura e la trasforma e' il processo attraverso il quale produce e trasforma se stessa.
L' attivita' produttiva socialmente organizzata non e' semplicemente un mezzo di conservazione dell' esistenza fisica ma insieme uno strumento di trasformazione della vita.

La natura come diventa attraverso l' industria-anche se in forma alienata- e' la vera natura antropologica

L' uomo non ha una sfera vitale determinata in cui immediatamente si con-fonde (come l' animale o la pianta) ma fa' della sua attivita vitale di appropriazione della natura un oggetto del suo volere e della sua coscienza.
La pratica produzione-trasformazione del mondo sensibile oggettivo e' pratica produzione e trasformazione della vita umana.
Allorche' questa attivita' vitale e' dominata e sviluppata nella traiettoria della mercifizazione, dell' accumulazione astratta di ricchezza, all' umanita' viene espropriato il controllo sulla ri-produzione della vita stessa.

L' appropriazione della natura organizzata socialmente secondo la forma astratta della merce e dell' accumulazione capitalista e', quale che ne sia la forma storica specifica, negazione della liberta' umana, e della bellezza che e' la forma della molteplicita'

L' attivita' vitale di ri-produzione della vita sotto il capitalismo e' affidato alla forma merce, ai fantasmi sociali  della ricchezza per la ricchezza, del guadano per il guadagno come fine in se'.

La vita trasformata in merce e' la vita espropriata e l' estraniazione dell' uomo all' altro uomo e a se stesso.
L' alienazione del controllo dell' organizzazione sociale e pure immediatamente produttiva (quindi della direzione di mezzi potenti quali la scienza) di questa appropriazione e trasformazione della natura da parte dell' umanita' a favore di potenze estranee e' la base del sistema capitalistico.

Senza liquidare questa estraniazione sociale e produttiva dell' umanita' rispetto alla natura ( e a se stessa in quanto parte della natura) non e' concepibile nessuna vera emancipazione.

Senza ricondurre il rapporto sociale e produttivo di appropriazione della natura all' uomo ai suoi bisogni e desideri si resterebbe sempre nell' ambito dell' emancipazione politica.
L' emancipazione politica e' ancora alienazione ed estraniazione e comprende la liberazione umana sempre e ancora attraverso mediazioni, in un modo indiretto a mezzo di altri fantasmi sociali come lo Stato, il partito, le avanguardie, i soggetti centrali del conflitto che trovano ancora la loro base reale e teorica nell' economia.

L' uomo che si libera politicamente si libera per via indiretta, attraverso un mezzo, una mediazione che e' un 'universalita' e una sovranita' umana immaginaria.

L' emancipazione politica e' certo un grande passo avanti ma si compie definitivamente nella pura e semplice separazione tra Stato politico e societa' civile oppure nello Stato politico generato con la violenza dalla societa' civile stessa. In questo caso la vita politica, e lo Stato politico, cercano di soffocare la societa' civile ed i suoi elementi e d' imporsi come la forma universale della vita umana.

Ma lo Stato politico generato con violenza dalla societa' civile puo' imporsi come la forma universale della sovranita' umana solo attraverso una violenta contraddizione con i presupposti reali della sua esistenza: gli elementi della societa' civile, e dunque dichiarando permanente la rivoluzione.

Questa violenta contraddizione porta il dramma politico a finire con la restaurazione della proprieta' privata, della religione, e di tutti gli elementi della societa' civile negati astrattamente.

Lo Stato politico che si vuole erigere a vita non contradditoria del genere si trasforma in una cornice esterna all' individuo a cui e' concesso la sola liberta' dell' eroico sacrificio nell' interesse generale, dell' interesse universale alienato nella figura dello Stato politico, della patria, del partito, di Dio, della causa…

Lo Stato politico generato con violenza dalla societa civile si costituisce come capitalista astratto e continua a riconoscere l' attivita' vitale umana solo come mezzo della sua esistenza e conservazione e pone tutta la vita sociale e degli individui come immediatamente politica e nei suoi limiti.

In entrambi i casi l' emancipazione politica riduce l' individuo all' individuo astratto e non riconduce all' umanita' i rapporti sociali di appropriazione della natura e produzione della vita.
L' attivita' vitale umana e' tanto nello Stato Socialista che in quello liberale alienata in potenze astratte.


La vita viene trasformata in merce e il capitale subordina al proprio movimento,della sua autovalorizzazione, tutti gli ambiti ed aspetti della società e dell' attivita' sociale.

La scienza e le sue applicazioni sono oggi uno dei potenti mezzi di produzione e trasformazione della natura in merce.
La scienza e lo sviluppo delle sue immani potenze tecnologiche sono tutte dentro  alla riduzione capitalista della vita a merce.

Invece di controllare la produzione materiale gli uomini ne vengono controllati.
La forma capitalista delle relazioni sociali.

"Lo spettacolo è il momento in cui la merce è pervenuta all'occupazione totale della vita sociale"

La mercificazione della vita e delle capacita' umane pone la vita sotto il dominio della quantificazione astratta, del valore di scambio.

Lo sfruttamento psicologico e mentale e della comunicazione umana permessa dalle nuove tecnologie elettroniche e' tutta dentro lo spettacolo. Lo spettacolo e' la riproduzione totale delle qualita' umane come merce.

L' emancipazione politica, la liberazione umana nella forma della politica e' una parte dello spettacolo totale.

La liberazione  politica e' la contestazione del sistema nella forma della merce: lo spettacolo dell' antispettacolo.

 

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