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La societa' non ha un carattere ideale ma materialistico. Hegel sosteneva che il processo del pensiero che si appropria e riproduce intellettualmente il reale e' identico al processo di costruzione della realta'.Questo processo che egli trasforma in un soggetto indipendente (Idea) ha come sua manifestazioone, come fenomeno, la realta' storica.
Per Marx questo elemento ideale altro non e' che il processo con cui l' uomo si appropria intellettualmente della realta' nella conoscenza. Esso rappresenta la traduzione dell' elemento materiale nel cervello umano.
L' anatomia della societa' civile e' da cercare non nello spirito ma nell' economia politica.
La relazione pensiero-realta' ha la sua base concreta in specifiche forme storiche della convivenza umana. Nel rapporto sociale con cui gli uomini producono e riproducono-trasformano la natura nella sua dimensione oggettiva (esterna-naturale) e soggettiva (interna-umana).
Nel processo di appropriazione intellettuale del mondo esiste una causalita' storicamente determinata cosi' come la critica e la teoria hanno sempre un fondamento pratico.
Il rapporto sociale di produzione, nelle sue diverse forme storiche, media la relazione uomo-natura. La trasformazione di questo rapporto e' la base reale della cultura e della possibile emancipazione umana e sociale nel senso della liberta', dell' autonomia degli individui.
Nella produzione sociale della loro esistenza gli uomini entrano in determinati rapporti di produzione (forme specifiche di relazione con la natura) indipendenti dalla loro volonta individuale e legate al grado di sviluppo delle loro forze produttive materiali. Il superamento di questo determinismo ha una base reale e storica e non speculativa.
La coscienza degli uomini non e' immediatamente determinata dal loro essere sociale, dalle loro condizioni di vita reale, ma e' indubbio che le condizioni sociali della loro esistenza non possono essere determinate dalla coscienza individuale, ne' la trasformazione di queste condizioni puo' avvenire sulla base di forme ideologiche o speculative.
I rapporti di produzione borghese appartengono alla preistoria della societa' umana ed hanno una forma antagonistica: la produzione e riproduzione sociale del rapporto uomo-natura e' fondato sullo sfruttamento dell' uomo sull' uomo e il suo motore e' un fantasma sociale: il plusvalore, il profitto.
La realta' e' distinta dall' idea.
La societa' e' qualcosa di materialmente determinato caratterizzato da un determinato riferimento alla natura (rapporto sociale di produzione).
ok con questo chiarimento sicuramente hegel si è rimesso sdraiato per bene. Io, però, continuo ad avere dubbi che l’idea fuori di sé sia propriamente il noumeno 😉
Hegel distinzione ne fece per non finire nella notte dove le vacche erano tutte nere…Reale e razionale sono fatti della stessa sostanza ma all’ identita’ si arriva dopo un processo articolato storicamente e filosoficamente…
Non c’e nulla che la ragione non possa comprendere proprio perche’ cio’ che gli sta’ fuori e’ fatto della stessa pasta, ma non immediatamente ed intuitivamente…
Riprodurre la realta’ nel pensiero, nella coscienza e’ possibile perche’ la realta’ stessa non e’ che un ‘ articolazione fuori di se’ della ragione…
ciao
“Questo processo che egli trasforma in un soggetto indipendente (Idea) ha come sua manifestazioone, come fenomeno, la realta’ storica.”
…ma Hegel non diceva che “tutto il Reale è Razionale e tutto il Razionale è Reale” nel senso che fra Realtà e Razionalità (o Assoluto o Idea) non ci fosse proprio alcuna distinzione?
Come scrivi tu sembra che la Realtà (storica, ovvio, tutto è storia per Georg :P) sia l’espressione fenomenica della Ragione/Assoluto/Idea (nuomeno).
Attento che quello è capace di risvegliarsi dal sonno della morte e farti una guerra perché gli hai dato del kantiano.. 🙂