il sogno lungo e stanco: wu-ming e’ la coop dell’ antagonismo

La "visualizzazione" risulta essere sempre di più il codice culturale dominante nella società industriale ultracapitalista.

L'organizzazione capitalistica del visibile e' non solo associata a strategie commerciali ma anche e in modo determinante a quella che si puo' definire la "fabbrica della coscienza".
L' occhio e' oggi l' organo preponderante della "verita'" e la vita quotidiana è un sogno, un sogno lungo e stanco di tecnologia e di progresso in un paesaggio visivo annichilito da un turbinio assordante di immagini, oggetti-immagini.

Veniamo continuamente bloccati in una ottica di dominazione di sensualizzazione dell' alienazione e di piacere visuale feticistico.
Le immagini sono l' oggetto erotico per eccellenza.
Ma queste immagini e questa vita sono ugualmente miseri ecco perché  tanto realmente scambiamo l' uno per l'altra con indifferenza.
Siamo dentro lo spettacolo: in una vita separata dalla vita.
Vita espropriata-vita asservita agli imperativi di una sensibilita' immagino-guidata dal potere capitalista.

Le icone-immagini persino quelle che fanno appello alla sovversione sono vendute spettacolarmente; la prassi rivoluzionaria e' ridotta allo spettacolo dell' antispettacolo (leggi wu-ming e affini…)…e' la sovversione post-delle signore, dei cavalieri, delle armi, degli amori, delle conversazioni e degli atti coraggiosi di un'epoca unica dove ci si puo' orientare e misurare secondo la promozione in una carriera fatta d'accumulazione di impianti estetici che rispondono ad una richiesta sociale e di mercato.
C'e poco di sovversivo nel vivere in una nicchia ecologico-narrativa mentre il mondo e' sedotto all' interno di un labirinto visivo infinito militarizzato, all' interno di un kaos autoritario.

Vedo ancora… nel passaggio di questo tempo disordinato, elementi che realmente l'hanno costituito: le facce i giorni e le notti in una  città vivente e, al cuore; nel cuore di tutto questo una guerra incessante. Lo spettacolo e' la fase in cui il capitalismo ha occupato tutte le sfere della vita-e della vita sociale.

Noi, io, i servi sovraccarichi di vuoto a cui il vuoto viene compensato con un immagine abbiamo creduto nelle teorie, quando le teorie sono fatte per morire o per essere usate come il martello e il chiodo per appiccare il quadro.

Dai primi piani delle cose intorno noi, mettendo a fuoco i particolari nascosti degli oggetti, esplorando gli ambienti ordinari sotto i consigli ingegnosi della macchina fotografica, della camera, estendiamo la legittimita' delle necessità che regolano le nostre vite assicurandoci un campo immenso ed inatteso di in-azione e non vita.

L' impulso inconscio che scoppia attraverso la macchina fotografica ci blocca in um mondo-prigione che ci illude con le sue rovine, la sua immondizia emozionale, che esso sia cosi' irreparabilmente fragile e sul punto di implodere…
Ma non implode: Questa domenica e' andata cosi', speriamo la prossima…

Dov'e lo scarto fra la percezione interna e quella esterna?
La coscienza intellettuale-alla wu-ming- è caratterizzata da un eccesso di pensiero: le analisi taglienti della società si susseguono una dopo l' altra in una accellerazione indefinita senza mai incidere la realtà quotidiana. Ogni movimento "sovversivo" è condannato dall'inizio se non agisce materialmente la quotidianeita'.

Cosi' Debord puo' finire tranquillamente icona sulle scatole di pomodori eco-bio ecc. come Marx sulle bottiglie di vino nel tripudio della pop art insurrezionalista allineata sugli scaffali dei discount della cultura.

Dall' opposizione sociale alla sistemazione il passo e' corto. L' intellettuale senso della parola è una pacificazione costruttrice di consenso-formule facili o cliches pronti che lisciano servizievolemnte i sensi di colpa e l' impotenza del pubblico.
Ed io mi metto nel pubblico in quel pubblico di merda che non puo' che applaudire le avanguardie e comprare tutte le categorie che limitano il pensiero umano  sconsigliandone lo svolgimento nel vissuto.

Il valore d' uso e' morto. Con esso e' morta la politica e sono finiti tutti i ricercatori adoratori delle verita' nascoste. Gli idioti che adombrano il gioco rassicurante della superficie e della profondita', del vero e del falso.
Cari ragazz@: l' unica profondita' e' la superficie"
Quella di wu-ming e' la critica della disperazione dei critici che alludono al di la' delle loro fantasmagorie verbali e concettuali all'autentico, allo spirituale, al corporeo : pfiuh! questa gente crede nella verita'…

La societa' capitalistica esercita con tutta la tranquilla coscienza del caso il controllo, la commercializzazione, e la distribuzione del "rifiuto".
Nella circostanza attuale manca l' autoironia e la critica del potere si acceca facendo di una moralità l' assoluto della sua propria posizione.

La totalità dell'estetica, delle sensazioni, dei valori e delle norme con cui la gente reagisce alla vita quotidiana e' lo spettacolo. Ma lo spettacolo e' un' astrazione esistente; non ha la struttura di una cosa ma esercita un dominio sugli uomini e sulla vita.
L'immaginario ha il potenziale di fuoriuscire dalle regole dello spettacolo certo, ma solo quando si trasforma in una prassi.
Lo spettacolo non si puo' superare nella critica ne' nell' idea.
L'emancipazione non accade con un dialogo ideale ma attraverso una creazione estetica nel quotidiano.

Il detournement alienato non e' un passo avanti ma due indietro.
Se c'e una "faccia nascosta" dell'immagine e dell' immagine dello spettacolo e delle immagini delle immagini questa è nella massima adorniana che recita che "l' unico rimedio all' alienazione e' l' alienazione".

Il realismo va' maneggiato con attenzione ma wu-ming non e' Tarantino.

Scritto al solo scopo di fare dei soldi.
Tributo a Giorgio Manganelli.

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5 risposte a il sogno lungo e stanco: wu-ming e’ la coop dell’ antagonismo

  1. spiff scrive:

    io guardo il tg2 una sorta di telegiornale pop che i pacchi al confronto sono metafisica.
    Non c’e l’ ho in particolare con wu-ming; mi e’ bastato assistere ad una sorta di reading lettura sulla resistenza per non correre piu’ il rischio di comprare un libro targato wu-ming.
    Ma del resto non faccio sport, guardo la tv, e virtualmente ho detournato Cho Seung-Hui che assomiglia a Lara Croft di «Tomb Raider» (cosi’ ha scritto un giornalista del tempo)…

    Bush ha commentato la strage dicendo: “Coloro che hanno perso la vita non hanno fatto nulla per meritare questo destino. Si trovavano semplicemente nel luogo sbagliato nel momento sbagliato”…
    Cosi’ e’ accaduto per wu-ming…

    «Avete oltraggiato il mio cuore, violato la mia anima. Sapete cosa vuol dire essere umiliati e crocifissi e lasciati sanguinare per divertimento? Voi non avete mai provato un grammo di dolore» ha videolasciato a futura memoria Cho Seung-Hui…

    Purtroppo sono figlio della generazione dei videogiochi nelle sale giochi con i gettoni in alluminio e le birre sottobanco.

    Prima di scrivere questa critica anonima come i colpi di fucile sparati nel mucchio da Cho Seung-Hui…ho pensato:
    “Le Mercedes e i soldi non vi bastavano, debosciati”
    “Ci siamo. Questa è la fine. Che razza di vita è stata”.

    Volevo solo testimoniare a favore degli psichiatri e dei sociologi e degli antropologi che si!, e’ vero: certi atti poi per contagio vengono imitati!!!

    Non sono neanche dovuto scendere alla coop a comprare il fucile: c’e l’ avevo gia’ in casa.
    Il primo che ho visto passare e’ stato wu-ming; ho preso la mira e ho fatto fuoco.
    Del resto una critica migliore non gli accadra mai piu’ di riceverla: una critica disinteressata, spassionata, mirata…

    Cho Seung-Hui avra’ mai visto “Kill Bill”?
    sicuramente e’ riuscito a risparmiarsi il tg2 e questo probabilmente lo ha salvato da una fine ignominosa…

  2. dottormeno scrive:

    iummm…
    io la sera di solito da qualche mese a questa parte mi vedo il gioco dei pacchi,
    in altri momenti della giornata da qualche giorno a questa parte mi sto leggendo il libro di wuming, quello nuovo.
    A me piacciono tutte e due le cose, perchè no…

    L’11 maggio i wuming sono a perugia a presentare il libro, andiamo?

  3. dottormeno scrive:

    iummm…
    io la sera di solito da qualche mese a questa parte mi vedo il gioco dei pacchi,
    in altri momenti della giornata da qualche giorno a questa parte mi sto leggendo il libro di wuming, quello nuovo.
    A me piacciono tutte e due le cose, perchè no…

  4. spiff scrive:

    grazie per il commento…
    Ma lascia perdere l’ esselunga, all’ ikea
    -fa’ parte della promozione-tu compri un mobile e in regalo ti danno un’ idea.
    Certo c’e un problema se tu vuoi un’ idea senza il mobile-smontato e da rimontare- non te la danno.
    Io infatti ho tante idee perche’ ho la casa piena di mobili ikea.
    Nel disperato tentativo di arredare la mia mente mi sono ritrovato costretto ad arredare anche la casa.
    Alla cassa del situazionismo io non ho battuto nessuno scontrino.
    Qualcun’ altro la criptica la vende ad etti come la mortadella tagliata fine fine ai banconi delle coop emiliane.
    C’e criptica e criptica!
    E’ come al solito si tratta di una differenza di classe misurata sulla sottigliezza delle fette di mortadella incollate sugli occhi di quelli che comprano i libri di cultura alternativa.
    Io per me compro direttamente la mortadella anche tagliata spessa e non pretendo che si faccia della filosofia oltre quella che si puo’ mettere dentro un panino.
    Nevemore e mai piu’ o, per fare un salto nel prosciutto crudo, driblando per un attimo la mortadella, piu’ che la cassa 17 citerei Rimboud che la domenica dalla periferia andava in centro, ma non all’ esselunga.
    Ognuno ha i centri commerciali che si merita.
    Comunque se e’ possibile il premio vorrei riceverlo tramite posta o corriere espresso oppure anche a rate; in comode rate milanesi o, se non e’ di troppo disturbo, anche a bologna alla presenza di Cofferati:
    tanto tra situazionistici ci si capisce al volo.
    Spero che il premio sia in vile denaro!

  5. Najibullah Maria Caccavale scrive:

    Congratulazioni! Hai vinto il premio della criptica. Da ritirare all’Esselunga del situazionismo, cassa 17. Non dimenticare la carta Fidaty, che ti dà diritto a un buono sconto di 5 euro sulla liberazione dall’alienazione.

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